
La favola e’ una forma letteraria di brevi composizioni dove di solito i protagonisti sono animali. Mi piace citare a tal proposito un paio di favole, brevemente riassunte, dei miei autori preferiti.
Esopo – La volpe con la pancia piena La volpe aveva mangiato cosi’ tanto che non riusciva ad uscire dall’incavo della quercia dove si era nascosta. E così si mise a strillare disperata. E allora un’altra volpe che di lì passava le disse: “e’ inutile che strilli, devi avere pazienza ed aspettare che la pancia scenda…”. E qui si scopre come la ingordigia possa essere anche dolorosa…
Hans Cristian Anderson – La piccola fiammiferaia Questa bimba povera per guadagnarsi da vivere era solita vendere fiammiferi. Era la notte di Natale, faceva freddo e nevicava. La gente andava di corsa, sicchè nessuno le compro’ i fiammiferi. La piccola aveva cosi’ tanto freddo che accese i fiammiferi per scaldarsi. Chiuse gli occhi e sogno’ una casa con un albero pieno di luci, e una tavola piena di cose buone e… il suo cuore volo’ via, diventando una stella. Anche in questa favola trovo una morale profonda: l’indifferenza al male altrui diventa normale abitudine. Le favole insegnano a comprendere meglio tante cose della vita.

La poesia invece è creazione, è arte che trasmette degli stati d’animo che arrivano dritti al cuore. Non ha niente in comune con la prosa. Anche qui cito due poesie del poeta a me più caro.
Giacomo Leopardi – L’infinito… La parte finale di questa poesia a me trasmette serenità e mi emoziona…”e naufragar me dolce in questo mare”.
Giacomo Leopardi – Il passero solitario “Passero solitario alla campagna cantando vai finchè non more il giorno. Ed erra l’armonia per questa valle”. Come non emozionarsi e sentire realmente il canto? Devo però aggiungere a questo punto anche un altro poeta.
Giovanni Pascoli – La cavalla storna “…nella sera il silenzio era già alto…”
Non ho altre parole ma dico solamente: quante sensazioni, quante emozioni! La poesia esce dal più profondo del cuore.
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